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14/09/14

La precessione degli equinozi: il culto di Mitra

Quello di Mitra è un culto sorto attorno il II secolo a. C. nell’area del Mediterraneo orientale e, successivamente, diffusosi in tutto l’Impero Romano, in particolar modo fra i legionari, per poi scomparire attorno al IV secolo d. C. Si trattava di una religione misterica, ovvero in cui il corpus delle credenze veniva trasmesso ai soli iniziati. Per questo motivo non conosciamo esattamente cosa avvenisse nei luoghi di culto,i mitrei. Conosciamo bene, tuttavia, l’iconografia dei mitrei poiché è assolutamente simile in tutti i territori dell’Impero. I riti avvenivano in un edificio sotterraneo di forma rettangolare. Un tetto a volta ricopriva la struttura, un corridoio ribassato percorreva il centro dell’edificio. Al termine del corridoio era rappresentata la scena della tauromachia da parte di Mitra.
La scena è molto particolare e si svolge praticamente sempre nel medesimo modo, almeno nei suoi elementi centrali: il nucleo centrale è costituto da Mitra che, vestendo un berretto frigio e voltato di spalle, pugnala un toro. Uno scorpione punge i genitali dell’animale, inoltre sono presenti un serpente, un cane, un serpente, una coppa e un leone. Due personaggi, noti come Cautes e Cautopates, sono rappresentati come il sole e la luna.

10/09/14

La precessione degli equinozi: informazioni generali



Il problema che qui iniziamo ad affrontare è, ormai, annoso. Gli antichi conoscevano la precessione degli equinozi? E’ una questione che alle volte si sovrappone al dibattito archeoastronomico, per cui si confonde la conoscenza della precessione con la conoscenza dell’astronomia. Iniziamo perciò a sbrogliare l’argomento con una descrizione del fenomeno e, di seguito, una rapida analisi delle evidenze storiche.

09/09/14

Archeoastronomia: da Giza all'Isola di Pasqua



A chiunque, prima o poi, capita di porsi questa domanda: ma che accidenti è l’archeoastronomia? Per provare a rispondere, e quindi dare un senso a questo spazio virtuale cominceremo con la breve recensione di un libro che, si spera, ci porterà a una risposta. Il libro è Archeoastronomia: da Giza all’Isola di Pasqua e a provare a darci la risposta è Giulio Magli, professore ordinario presso il Politecnico di Milano. E cosa troviamo tra i suoi insegnamenti? L’unico corso di archeoastronomia istituito in una università italiana. Ormai certi di aver trovato la persona giusta, proseguiamo nella lettura.
L’archeoastronomia, nome bruttissimo a detta dell’autore, è la scienza delle pietre e delle stelle. Ma cosa significa esattamente? Pare di capire, leggendo il libro, che più precisamente l’archeoastronomia sia la scienza che studia come le antiche popolazioni si interessassero alle faccende astronomiche e come, all’interno delle loro attività sociali, artistiche e culturali venisse espresso questo interessamento.